Il clima

Il clima aquesiano

La città di Acquapendente che fa parte della Tuscia viterbese si trova a pochissimi km da altre tre province dell’Italia centrale ossia quella di Terni (confinando Est con Castel Giorgio) quella di Siena (confinando a Nord con San Casciano dei Bagni) e quella di Grosseto (confinando a Nord-Ovest con Sorano). Si colloca ad una altimetria di circa 420m ma raggiunge valori minimi intorno ai 180m nei pressi del Fiume Paglia, mentre registra un massimo di 770 m nel punto più alto della Riserva Naturale di Monte Rufeno.

Acquapendente è quindi da considerarsi a tutti gli effetti un paese di valle trovandosi contornata da rilievi: ad est il Monte Rufeno, Il Monte Peglia e la Selva di Meana, a Sud-est dai Monti Volsini, a Nord/Nord-Ovest dal complesso dei rilievi amiatini. Il nome Acquapendente deriva proprio dai numerosi piccoli torrenti e cascate d’acqua che circondano il Paese.

Generalmente il clima di Acquapendente è da considerarsi di tipo continentale, caldo e umido d’estate, piuttosto rigido e molto umido d’inverno. Un tratto peculiare del clima aquesiano è indubbiamente quello dell’inversione termica; fenomeno che si manifesta quando il gradiente termico verticale risulta invertito, ossia quando la temperatura aumenta con la quota (gradiente positivo) invece di diminuire (gradiente negativo).
In condizioni notturne dominate da alta pressione, ossia con cielo prevalentemente sereno e assenza di vento, il forte irraggiamento notturno determina la veloce dispersione di calore degli strati d’aria più prossimi al suolo.
Questo fenomeno d’inverno ci regala mattinate gelide con frequente formazione di brina, d’estate anche sotto regimi di alta pressione sub-tropicale determina un piacevole calo delle temperature; raramente ad Acquapendente si assiste a temperature notturne calde e afose.

La pluviometria media annua si attesta mediamente intorni ai 1000 mm.
I temporali di calore estivi sono piuttosto frequenti grazie a due aree ove sovente le celle temporalesche si formano, una a ridosso del M.Amiata, l’altra nei pressi di Sorano; questi temporali seguendo al ventilazione in quota riescono spesso a raggiungere o sfiorare il comune di Acquapendente. Localmente quest’ultimi riescono a scaricare ingenti quantitativi di pioggia al suolo, tendendo però a prediligere l’asse Valentano-Gradoli-Grotte di Castro.

Sovente d’inverno spirano tesi venti di Tramontana e Grecale, zona piuttosto soggetta a questo tipo di ventilazione anche grazie ad una orografia favorevole dell’appennino centrale. La neve compare circa due volte l’anno, spesso con accumuli molto bassi o modesti, puntualmente anche con quantità più rilevanti, ma niente in confronto a cosa succedeva nei decenni precedenti dove quest’ultima risultava una costante.

D’estate la ventilazione dominante in regime altopressorio rimane quella di terra, generalmente debole da ENE; trovandosi in una posizione molto interna la brezza marina in attivazione al pomeriggio sulle zone costiere e occidentali della Tuscia difficilmente riesce ad arrivare sino a questa longitudine.

Altro fenomeno peculiare legato anche a quello dell’inversione termica è la formazione di nebbia. A dire il vero tra fine anni 80 e inizio anni 2000 le nebbie nella vallata aquesiana spesso risultavano frequentissime e molto persistenti; negli ultimi 10 anni si è notata invece una parziale attenuazione.